Il Teatro, La società

“LUCREZIA E LE ALTRE” AL VIRGILIO. INTERVISTA A ELISABETTA VERGANI (articolo + video)

Abbiamo intervistato Elisabetta Vergani  attrice, autrice e regista,  che da anni è impegnata nella riproposizione del mito classico, soprattutto al femminile, come chiave di lettura del presente. Elisabetta con il suo team di lavoro ci ha proposto lo spettacolo “Lucrezia e le altre” incentrato sul problema della violenza di genere. Un problema che, nelle sue svariate sfaccettature, riguarda tutti noi, ragazze e ragazzi. Lo spettacolo era nato per essere rappresentato nelle scuole (era previsto la scorsa primavera al Virgilio) ma non si è potuto tenere a causa del lockdown.  Elisabetta ha allora declinato la performance diversamente, girando un video-spettacolo in esterno che poi abbiamo visto e discusso con lei e con alcuni componenti del suo team.

Ad aprile abbiamo così partecipato ad  una video conferenza-dibattito in cui le ragazze e i ragazzi del Virgilio hanno potuto dialogare con Elisabetta e con le sue collaboratrici Marta Ceresoli (team manager teatrale) e Silvia Romani (co-autrice e docente di mitologia classica). L’incontro si è svolto grazie alla organizzazione dell’evento da parte della Prof.ssa Francesca Tucci che da anni porta avanti il progetto del Virgilio contro la violenza di genere.

Lo spettacolo mostra, attraverso il racconto di alcuni miti che vedono come protagoniste figure femminili, come la classicità contiene molti degli stereotipi culturali che ancora oggi caratterizzano la discriminazione e la violenza di genere.  La tesi di fondo è che alle origini del pensiero occidentale vi siano le radici della violenza, componente fondativa  della nostra cultura. Scoprendone l’origine possiamo comprendere meglio e quindi tentare di superare tali modelli culturali.

Da questa violenza originaria nasce la diseguaglianza di genere che diventa stereotipo sociale e culturale, che viene poi assimilato e lo fa apparire come naturale o normale. Ma appare anche come, negli esempi femminili proposti nello spettacolo, vi siano le prime forme di opposizione a tali imposizioni.

Il senso dell’incontro è proprio questo: Elisabetta ci invita dunque, partendo dal mito e dalle nostre origini, a raccogliere il testimone delle lotte per l’emancipazione femminile e per la parità di genere (che deve necessariamente coinvolgere anche i ragazzi) e a continuare idealmente il suo (e di tante) lavoro: spetta a noi giovani donne e giovani uomini proseguire il percorso per raggiungere l’obiettivo di una vera eguaglianza.

L’intervista che segue era stata realizzata nel maggio del 2020 quando, saltato lo spettacolo di marzo e in pieno lockdown,  alcune di noi avevano deciso di contattare Elisabetta per un breve video-incontro anticipando così i temi che poi abbiamo affrontato nell’incontro di aprile 2021.

 

Sara  Stephanie  Francesca Giulia (4LA)